La voglia di scoprire, conoscere e stupirsi porta tutti noi a partire. Organizzare un viaggio, prenotare voli, treni, pianificare itinerari ed infine riporre con cura ogni cosa nella valigia, significa esser pronti a modificare anche se stessi. Un viaggio è un percorso durante il quale si scoprono nuove storie, nozioni, sapori, profumi, che la singola meta da sola non è in grado di offrirci. Chi viaggia davvero non visita una città ma un territorio: questo termine fa parte del nostro linguaggio comune ma molto spesso ci fermiamo al suo significato più superficiale. Pensando ad esso infatti la prima cosa che viene in mente è un’area geografica delimitata, ma in realtà è molto di più di una semplice porzione di terra. Il territorio è un serbatoio colmo di tradizioni, risorse e soprattutto emozioni. Ha un valore incommensurabile che, se esaltato e trasmesso in modo adeguato, può regalare esperienze irripetibili.

Il mondo d’oggi tende sempre di più ad uniformarsi e proprio per questa ragione preservare le caratteristiche che denotano l’unicità di un piccolo paese, di una città, di una regione, diventa fondamentale. Questo non significa rifiutare il cambiamento o l’innovazione, ma tenere centrali nei progetti di sviluppo i fattori che definiscono e caratterizzano la zona in questione.
Si parla dunque di valorizzare il territorio. Per farlo è necessario tenere in considerazione tutti gli elementi che lo definiscono, da quelli tangibili e concreti (come le strutture e i servizi) a quelli immateriali, come la cultura e le tradizioni. Non è un procedimento facile, bisogna immergersi completamente nella sua storia, tenendo conto che ciò che si vuole descrivere non è un semplice bene di consumo o un servizio, ma un sistema complesso in cui luoghi, eventi, infrastrutture e soprattutto persone interagiscono. Calarsi nella cultura di un luogo significa anche lasciarsi guidare dal proprio cuore per seguire il celato fil rouge delle emozioni che ci porta a sentirne le vere potenzialità.

Una volta capita l’anima del territorio, con tutto ciò che la caratterizza, bisogna riuscire a trasmetterla. Il modo migliore è pensare in termini di interazioni. Solo creando nuove collaborazioni tra le diverse realtà, pubbliche o private che siano, si possono offrire esperienze uniche e multisensoriali irraggiungibili con singole attività. Grazie alla cooperazione si può andare oltre la competitività e la concorrenza, lavorando insieme per migliorarsi, esaltare il valore di tutte le risorse a disposizione e raggiungere un obiettivo comune.
Se da un lato questo percorso porta a offrire esperienze e possibilità a chi è estraneo a questa realtà, dall’altro mostra a chi già la vive quanto ancora c’è da conoscere e scoprire in quei posti che rappresentano la quotidianità e che spesso vengono dati per scontati. Questo nuovo modo di pensare consente di aumentare la consapevolezza e la conoscenza della propria terra, trasmettendo la sensazione di vivere in un contesto attivo, all’interno del quale vale la pena rimanere per crescere.
Raccontare un territorio è narrare un’emozione, che parte da origini antiche e racconti senza tempo ed arriva fino a noi, di volta in volta più ricca e dritta al cuore. Grazie ad essa si creano dei legami che dal singolo si estendono alla comunità, regalando esperienze uniche, complete e coinvolgenti.